Moschea della Regina Arwa bint Ahmed al-Sulayhi guida turistica per visitare la meraviglia di Jibla, Yemen
Immersa tra le colline del governatorato di Ibb, nella città storica di Jibla, la Moschea della Regina Arwa bint Ahmed al-Sulayhi (مسجد الملكة أروى بنت أحمد الصليحي) non è solo un luogo di culto, ma una vera leggenda della cultura islamica. Qui, tra cortili silenziosi e minareti che si stagliano all’orizzonte, si intrecciano la storia di una delle donne più influenti dell’Islam medievale, l’arte fatimide e la spiritualità di un luogo che ancora oggi richiama pellegrini da tutto il mondo. Questo capolavoro, spesso poco conosciuto fuori dai confini dello Yemen, è uno dei simboli più potenti dell’emancipazione femminile e dell’identità religiosa yemenita.
La Regina Arwa: potere e leggenda
Arwa al-Sulayhi (1048–1138) fu una sovrana unica: regnò in autonomia su buona parte dello Yemen per oltre quarant’anni, dopo la morte del marito Ahmad al-Mukarram. Trasferì la capitale da Sana’a a Jibla e, tra il 1056 e il 1111, decise di convertire il suo palazzo reale Dar al-‘Izz in una moschea che sarebbe diventata il nuovo fulcro spirituale del regno. Arwa fu riconosciuta come Hujjah, la più alta autorità religiosa ismailita dell’epoca. La sua influenza arrivò fino all’India, dove sostenne la diffusione della fede ismailita tra i Bohra Dawoodi, e la sua corte fu celebre per la promozione di arti, scienze e poesia.
Architettura: una sintesi tra tradizione e innovazione
La moschea si distingue per la sua pianta rettangolare con un grande cortile centrale, circondato da quattro portici coperti. L’ingresso principale si trova sul lato sud, e introduce a una foresta di colonne alte (alcune ottagonali, altre rettangolari) che sostengono il soffitto ligneo, ancora originale dell’XI secolo. Il muro della qibla è orientato a nord e ospita il semplice, ma elegantissimo, mihrab: una nicchia impreziosita da stucchi e motivi geometrici, con iscrizioni coraniche in caratteri kufici. Intorno, il pavimento in pietra e i tappeti ricamati donano al luogo un senso di intimità e raccoglimento.
Caratteristici sono anche i due minareti: quello orientale, con una base quadrata a sedici nervature, richiama l’architettura fatimide, mentre quello occidentale completa la simmetria del complesso. Le decorazioni, ricche di motivi floreali, arabeschi e citazioni coraniche, riflettono i gusti della corte fatimide e la connessione culturale tra Yemen, Egitto e il Maghreb.
Il mausoleo della regina
All’angolo nord-ovest, separato dal corpo principale secondo le sue volontà, sorge il mausoleo di Arwa: la facciata è decorata con arcate, nicchie e calligrafie. La tomba della regina è ancora oggi meta di pellegrinaggi, non solo per la sua fama di donna santa e sapiente, ma anche per l’aura di mistero e protezione che avvolge il luogo. Pellegrini di tutto il mondo vi si recano per chiedere benedizioni, consigli e, secondo la tradizione, per lasciare messaggi scritti che vengono raccolti dalle custodi.
Significato storico e culturale
La Moschea della Regina Arwa è una delle pochissime testimonianze in cui il potere politico e spirituale di una donna si è tradotto in architettura monumentale islamica. Non solo fu un centro di preghiera, ma anche di insegnamento, con scuole coraniche e attività filantropiche rivolte ai poveri e agli orfani della città. L’influenza della regina sulla cultura locale è ancora oggi evidente nei racconti popolari e nelle celebrazioni annuali in suo onore.
Informazioni pratiche
- Località: Jibla, Governatorato di Ibb, Yemen
- Coordinate: 13°55′N 44°09′E
- Periodo di costruzione: 1056–1111 d.C.
- Stile architettonico: islamico yemenita con influenze fatimidi
- Funzione: moschea attiva e mausoleo
- Accesso: aperta ai visitatori, si raccomanda abbigliamento rispettoso. Fotografare è possibile con discrezione
- Come arrivare: Jibla è raggiungibile da Ibb (circa 7 km) in auto o taxi. Si consiglia di informarsi in anticipo sulle condizioni di sicurezza e sulle modalità di visita con guide locali.
Consigli e curiosità
- Le donne che si recano in pellegrinaggio sono accolte dalle custodi, che raccontano storie e aneddoti sulla vita della regina e sulle leggende legate alla moschea
- Nei giorni di festa islamica, la moschea si riempie di fedeli, con canti, letture del Corano e offerte votive
- La tradizione vuole che chi compie tre giri attorno al mausoleo vedrà esaudito un desiderio, secondo i riti locali
- La moschea ospita ancora oggi corsi di calligrafia e piccoli laboratori di artigianato per bambini