Acido lattico nel vino: che cosa è e come si forma
L’acido lattico è una molecola ubiquitaria che trova la sua presenza in diversi ambiti della vita, dalla biologia alla chimica, alla produzione alimentare e, più specificatamente, nella vinificazione. Nella complessa alchimia che caratterizza la produzione di un vino, l’acido lattico svolge un ruolo fondamentale che incide non solo sul profilo chimico, ma anche sulle qualità organolettiche, sul sapore. Per dirla brutalmente, le categorie sono due: i vini che non fanno malolattica sono più acidi e meno morbidi, quelli che fanno malolattica trasformano parte dell’acido malico (più aggressivo) in acido lattico, molto meno tagliente.
Profilo Chimico dell’Acido Lattico
Struttura e Proprietà
L’acido lattico, o acido 2-idrossipropanoico, è un acido carbossilico con formula chimica �3�6�3C3H6O3. È un acido debole che si presenta come un liquido incolore o solido cristallino a temperatura ambiente. La sua struttura molecolare gli conferisce alcune proprietà idrofile e lipofile, permettendo quindi una certa versatilità nei processi biochimici.
Fermentazione Malolattica
Il momento più critico per la formazione di acido lattico nel vino è durante la fermentazione malolattica (FML), una seconda fermentazione operata dai batteri lattici, principalmente Oenococcus oeni. Durante questa fase, l’acido malico, naturalmente presente nell’uva, viene convertito in acido lattico e anidride carbonica.
Variabili Influenti
L’influenza della Temperatura sulla Fermentazione Malolattica
La temperatura è un fattore critico nel determinare se la fermentazione malolattica (FML) avrà luogo o meno. Questo processo enzimatico, guidato da batteri lattici, è ottimale a temperature che variano da circa 18 a 22°C. Al di sotto di questi valori, la velocità della FML rallenta notevolmente e può anche arrestarsi completamente. Questa sensibilità termica offre ai produttori di vino una certa flessibilità: mantenendo il vino a temperature più basse, è possibile ritardare o inibire la FML, preservando così l’acido malico originale dell’uva.
Due Scuole di Pensiero: Naturalisti vs. Tradizionalisti
Visione Naturalista
Sembra un passaggio minore, ma in realtà questa fermentazione stravolge un vino e basta pensare ai due volti che possono assumere vini che diamo per scontato che siano freschi e affilati come Pinot Bianco, Ribolla o Molti sostenitori del vino naturale ritengono che impedire la FML sia un intervento “contro natura”. Credono che il vino debba essere lasciato libero di evolvere seguendo i suoi ritmi biologici e chimici, compresa la conversione spontanea dell’acido malico in acido lattico. Per loro, la FML è un processo evolutivo intrinseco che contribuisce alla complessità e all’integrità del vino.
Visione Tradizionalista
D’altra parte, ci sono enologi e sommelier che preferiscono vini con una nitida acidità e un profilo aromatico affilato, che può essere ottenuto preservando l’acido malico. Questi produttori possono utilizzare tecniche di vinificazione come la refrigerazione per controllare e inibire la FML, in modo da mantenere le caratteristiche desiderate.
Caratteristiche Organolettiche
L’acido lattico conferisce al vino una texture più morbida e rotonda, riducendo l’acidità percepita e migliorando la complessità aromatica. Diversamente dall’acido malico, più pungente e acido, l’acido lattico è più delicato e contribuisce a un profilo gustativo più equilibrato.
Acido Lattico vs Acido Malico: Una Confronto Chimico
Struttura Chimica e Proprietà
Acido Lattico
L’acido lattico è un acido carbossilico con formula chimica �3�6�3C3H6O3. Ha una struttura più semplice e presenta un gruppo idrossile (��OH), rendendolo un acido alfa-idrossi.
Acido Malico
L’acido malico ha la formula chimica �4�6�5C4H6O5 ed è classificato come un acido dicarbossilico alfa-beta-idrossi. La sua struttura è più complessa rispetto all’acido lattico e contiene due gruppi carbossilici e un gruppo idrossile.
Formazione ed Origine
Acido Lattico
Si forma principalmente durante la fermentazione malolattica, un processo secondario nella vinificazione, a opera di batteri lattici.
Acido Malico
È naturalmente presente nelle uve e altri frutti. Non è il risultato di un processo fermentativo ma piuttosto un componente innato dell’uva.
Impatto Sensoriale sul Vino
Acido Lattico
Contribuisce a una texture più morbida e rotonda del vino, con una riduzione dell’acidità percepita. Spesso porta a un vino più “cremoso” o “lattico” in termini di sapore e aroma.
Acido Malico
Conferisce al vino una nitida acidità e note fruttate che possono essere descritte come “mordaci” o “croccanti.” È uno degli acidi principali nei vini bianchi giovani e freschi.
Stabilità e Reattività
Acido Lattico
Generalmente più stabile in diverse condizioni di pH e temperatura, il che lo rende meno suscettibile a ulteriori trasformazioni chimiche una volta formato.
Acido Malico
Più reattivo e meno stabile, particolarmente sensibile all’azione dei microrganismi, che possono convertirlo in acido lattico e anidride carbonica durante la fermentazione malolattica.
Applicazioni Enologiche
Acido Lattico
Utilizzato per ammorbidire vini ad alta acidità e migliorare la complessità aromatica in determinati stili di vino, come il Chardonnay affinato in botte.
Acido Malico
Spesso desiderabile in vini bianchi giovani e freschi come il Sauvignon Blanc, dove una nitida acidità è considerata una virtù.