Tutto quello che dovete sapere sul bokeh: che cos’è e come fare foto con sfondo sfocato in maniera perfetta

Che cosa è il bokeh?
Bokeh, in lingua originale 暈け o ボケ, è una parola giapponese che significa sfocato e che si riferisce alla sfocatura, a quella parte di foto in cui ogni contorno perde definizione. La grafia bokeh è una storpiatura americana creata per far capire la pronuncia ed ormai è invalso l’uso di questa parola, per cui continueremo a chiamarlo così anche noi.
Tutto intorno al punto di fuoco diventa morbido, i bordi e i contorni si allentano, la profondità di campo implode su se stessa. Ma non pensate ad una foto mossa, no è una differenza sostanziale, ma sottile. Dal punto di fuoco si irradia lo sfocatura come un’onda quando lanciate un sasso nell’acqua, parte dal punto di impatto e poi si allarga sempre di più, diventando sempre più marcato, mano a mano che vi allontanate dal punto di fuoco. Ma per spiegarlo dobbiamo parlare anche di profondità di campo, ossia di quello che la fotocamera vede ed è a fuoco, tutto quello intorno che non è a fuoco è bokeh: ecco diciamo che il bokeh è un fuori fuoco “creativo”.
Ed infatti il bokeh si cerca nei ritratti di persone, nei paesaggi, nei dettagli di un edificio o di un’opera d’arte o di architettura, ma è molto utile anche quando fotografate il cibo e cocktail. Si può usare anche con un piatto di pasta, prendiamo una piatto di rigatoni al sugo di pomodoro. Mettete a fuoco il basilico sopra e sfuocate tutto il resto, in questo modo tutto intorno si crea il bokeh.
Una delle definizioni che sentirete più spesso quando si parla di bokeh è la parola cremoso, ma cosa significa?
Significa che il bokeh è riuscito, cioè la sfocatura è morbida, graduale e ha uno sviluppo credibile, non è fatta a casaccio, ma è stata ragionata e provata. I punti di fuoco sono stati selezionati con cura per restituire una immagine . E questa è la parte difficile del bokeh, riuscire a farlo in maniera più naturale possibile.
La composizione deve comunicare, deve mettere in dettaglio il particolare più importante, farlo emergere dalle due dimensioni e al contempo “cancellare” lo sfondo, sfumarlo per metterlo in secondo piano, affinché non distolga l’attenzione del punto focale della foto. Ma non è solo una questione di bravura, per fare una sfocatura molto dipende dalla qualità dell’obiettivo e dei punti di messa a fuoco della macchina fotografica.
Perché avviene l’effetto
Spiegare il concetto di bokeh è molto semplice, non è stato inventato, lo sfocato si è sempre usato. Il bokeh si crea quando riducete in maniera drastica la profondità di campo, mettete a fuoco l’occhio di una persona e fotografate, tutto qui. Solo che i giapponesi con un lampo di genio e grazie ad una lingua così espressiva, sono riusciti a dare un nome (e poesia) ad un effetto, riempiendolo di sentimenti positivi, tanto che è quasi considerata fotografia introspettiva, rilassante. Soprattutto se fate fotografia naturalistica e i vostri soggetti sono alberi, foreste, fontane e giardini zen.
Perché dovreste usare il bokeh: come e quando usare questa tecnica?
Altro indubbio vantaggio del bokeh è che potrete concentrarvi su un dettaglio senza pensare troppo al setting e questo torna utile quando siete fuori dal vostro studio e non potete mettervi a sposare molti oggetti, pareti, falsi sfondi.
Come ricreare l’effetto bokeh
Mettete un piatto o una bottiglia in primo piano, sistemate la fotocamera sul cavalletto e distribuite delle strisce di luci o led più in lontananza, ben staccate sullo sfondo. Impostate il diaframma ad 1.8 o 1.4 ancora meglio e fotografate, mettendo a fuoco un particolare. La cosa importante da ricordare è che l’effetto sfocato aumenta proporzionalmente alla distanza del soggetto fotografato e lo sfondo. Quindi voi con la foto
Ma il bokeh non è solo luci: anche quando mettete una ciotola, i pinoli e della pasta cruda in secondo piano, non è lo sfocato delle luci e basta. E non è detto che ci vi dobbiate portare sempre dietro delle luci. Un trucco per ricreare splendidi effetti di bokeh luminosi è mettere dei bicchieri di cristallo vicino al piatto e cercare di colpire i bicchieri con una luce, che può essere anche naturale e poi fotografare.
Quindi usate sempre tutto quello che vi circonda e riflette la luce per degli effetti bokeh, che siano bicchieri, posate, piatti o lampioni fuori da una vetrina o una insegna al neon. Basta guardarsi in torno e cercare, cambiare punto di vista: spesso abbiamo tutto quello che ci serve a poca distanza. Un esempio al volo: siete in un ristorante o in un locale. Mettete il piatto su un tavolo o sul bancone e usate le luci che scendono dall’alto o le bottiglie dietro il bancone o una vetrina che dà sulla strada dove ci sono lampioni, insegne o macchine che passano.
Quindi è tutto qui, basta comprare un 50MM a 1.8 e potrete fare del bokeh selvaggio? Sì, è vero o almeno in parte. Diciamo che il primo passo per fare foto con sfondo sfocato, ma poi dovrete imparare a domare questa tecnica, non è lo sfocato e basta che serve, ma l’armonia, la composizione e la solidità del bokeh. E ricordate che è l’obiettivo che fa lo sfocato, non la fotocamera, quindi anche se non avete una nuova A9 della Sony, iniziate a fare pratica.
Quali sono gli obiettivi più adatti per ricreare l’effetto bokeh
E qui iniziano i dolori, dimenticatevi degli obiettivi che si fermano ad un’apertura di diaframma 4, dovete almeno raggiungere i 2.8, meglio se riuscite a spingervi fino a 1.8 e 1.4. Gli obiettivi più usati per ricreare l’effetto bokeh sono gli obiettivi macro e tele, ma anche un semplice 50mm o alcuni grandangoli con apertura a 2.8 sono eccellenti.
Come consiglio sulle lenti grandangolari è sottinteso che usati per primi piani su piatti e cibo deformino, ma il bello è proprio quello, la deformazione, giocare sulle asimmetrie e sulla verticalità che si riesce ad imprimere ad un foto. In ogni caso quando usate i grandangoli un minimo di correzione in post produzione è necessaria per rendere la foto più precisa.