Speck Alto Adige IGP, il prosciutto delle Dolomiti
Lo Speck Alto Adige IGP è un prosciutto affumicato prodotto nelle malghe delle Dolomiti, ha un sapore delicato, con una lieve affumicatura ed è prodotto in modo artigianale. Come ogni grande prodotto artigianale deve la propria bontà ad un misto di tradizione, qualità eccelsa della materia prima e aderenza al proprio territorio: l’Alto Adige. Una regione unica non solo per la bellezza della Dolomiti, ma per la commistione di cultura e sapori nordici e mediterranei. Le brezze che si insinuano nelle valli, tra le montagne contribuiscono a creare un microclima perfetto che permette una stagionatura lenta e naturale.
Un po’ di storia dello Speck
Lo speck è un salume leggendario, l’arte di affumicare la carne, specialmente in montagna, risale alla notte dei tempi e anche se dobbiamo aspettare il 1200 per ritrovare documenti in cui è citato ufficialmente. Per conservare i suini macellati durante il periodo natalizio l’ingegno umano si è servito di quello che aveva: legna, spezie e aria fresca di montagna.
In origine lo speck era un alimento semplice, umile, la fonte primaria di energia per i contadini che dovevano lavorare dall’alba al tramonto nei campi. Con l’andare degli anni e la ricerca sempre maggiore di prodotti artigianali lo speck è diventato un prodotto simbolo e se state viaggiando nel Südtirol fermatevi per una Brettljause (merenda) con pane di segale, un bicchiere di Schiava, formaggi misti e cetriolini.
Lavorazione dello Speck, come nasce un mito

Successivamente le baffe vengono esposte alternativamente ad un’affumicatura leggera con legna poco resinosa e in seguito all’aria fresca di montagna. Durante la stagionatura, della durata di 22 settimane circa, le baffe rimangono appese in locali aperti, dove vengono massaggiati e asciugati dall’aria delle montagne altoatesine. Durante la stagionatura è frequente che si formi uno strato di muffa aromatica, che dona il caratteristico aroma di porcini e noci e contemporaneamente evita che il prosciutto si secchi eccessivamente.
Caratteristiche organolettiche dello Speck
Quando mettete in bocca una fetta di speck la prima sensazione percepita è quella dell’affumicatura, seguono le spezie, le erbe aromatiche, ma alla fine a trionfare è la dolcezza. L’indizio per scoprire se uno speck è buono oppure no è l’equilibrio dei sapori: devono essere ben dosati, l’affumicatura deve stuzzicare ma essere leggera, un tocco da maestro. Rifiutate i prodotti secchi l’interno è rosso con sfumatura rosate e si deve sciogliere in bocca.
Nella dispensa del foodie che si rispetti lo Speck non deve mai mancare!

Come affettare e servire lo Speck?
Per una perfetta riuscita e perché il piatto sia impeccabile, lo speck deve essere tagliato contro fibra e il più sottile possibile, anche se affettato a mano. Maggiore è la superficie del prodotto a contatto con l’ossigeno, più forti saranno gli aromi che si sprigioneranno, così come accade per il vino rosso e per tutti gli altri alimenti. Inoltre, lo speck tagliato a fettine sottili si scioglie meglio in bocca.
