Smart Bookmakers vs Soft: differenza nei mercati di scommesse e quote
Il mondo delle scommesse sportive si sta sempre più portando verso un bipolarismo
competitivo con uno scontro fra due modi opposti di approcciare al business. Stiamo
parlando degli smart bookmakers e dei soft bookmakers che differiscono fra loro
principalmente per gestione delle quote, dei clienti e del rischio. In questo articolo
approfondiamo le differenze di queste due tipologie di bookmakers e vediamo nello
specifico come si comportano siti smart e soft.
Calcolo delle quote
Le quote sono ovviamente il prodotto su cui gira tutto il business dei bookmakers.
Ogni bookmakers decide i margini da applicare alle proprie quote operando sulla
lavagna e sull’allibraggio.
Smart bookmakers: si basano su modelli statistici avanzati e analisi dei dati in
tempo reale. Questi due fattori determinano con precisione le quote che si
avvicinano molto al loro valore probabilistico reale e a quello offerto dai portali di
betting exchange nel punta e banca.
Soft bookmakers: utilizzano algoritmi semplici forniti da providers esterni per
calcolare le quote di apertura, comparando le linee con gli altri grandi operatori.
Decidendo di applicare margini di scommessa più alti rispetto agli smart
bookmakers, offrono quote meno competitive e spesso molti centesimi più basse.
Offerta di mercati
Oltre alle quote l’altra variabile importante nel prodotto betting è il numero di mercati
offerti per ogni evento. Questo fattore rende più o meno attraente un bookmaker per
la clientela di massa legata più alle scommesse occasioni e ricreative e meno a
quelle che vengono piazzata da utenti esperti o addirittura professionisti.
Smart bookmakers: offrono pochi campionati e pochi mercati per ogni partita.
Questa scelta è data dal fatto di poter concentrarsi sui mercati pivot e principali per
offrire quote il più accurate e competitive possibili grazie anche all’offerta maggiore
di mercati asiatici (money line, asian handicap, somma goal asiatica).
Soft bookmakers: sono come la vetrina di una grande supermercato che cerca di
mettere in vendita il maggior numero di prodotti, in questo caso mercati. L’utente
quindi può trovare moltissime scommessa (principalmente in formato europeo e non
asiatico) ma sa bene che le quote non saranno mai competitive come quelle degli
smart bookies.
Limiti di puntata nei siti scommesse non aams
Lo stake che viene permesso ad ogni bet da parte degli operatori, siano essi non
aams oppure con licenza adm è un tema molto importante e che viene gestito in
maniera differente da ogni tipo di operatore. Su nuovi bookmakers stranieri,
spesso è possibile puntare importi più elevati grazie a regolamenti meno restrittivi
rispetto agli operatori ADM.
Smart bookmakers: generalmente sono molto alti sia per clienti standard, che vip ma
anche per scommettitori vincenti. Non temono infatti le puntate del giocatore
professionista così come chi vuol fare sure betting, ma li vedono come parte del loro
ecosistema. Spesso sui questi portali è presente il tasto max bet, ovvero quanto
concede il book prima di adeguare la quota.
Soft bookmakers: possono essere più bassi, specialmente per eventi minori e per
scommettitori vincenti. Appena il sistema o i traders si accorgono di un modello di
betting professionale limitano gli stake immediatamente per concedere meno denaro
possibile.
Gestione del rischio
Un bookmakers oltre al fatturato deve ovviamente guardare al profitto netto e per far
questo gestisce i volumi di giochi in base al suo rischio economico. Ma il modello di
gestione del rischio fra smart e soft bookmakers è molto differente fra loro.
Smart bookmakers: sono focalizzati sul bilanciare il rischio (con una gestione
finanziaria simile a quella degli stock markets) piuttosto che evitare scommesse
vincenti. Regola il rischio con variazioni dinamiche delle quote in base agli stake
raccolti in tempo reale come fanno gli aggregatori di bookmakers asiatici.
Soft bookmakers: gestiscono il rischio in maniera meno professionale e
generalmente non vogliono esporsi troppo per evitare perdite nel breve periodo.
Invece di adattare le quote al mercato preferiscono limitare o addirittura bloccare gli
scommettitori vincenti.
Gestione dei clienti
Legate alla gestione del rischio c’è ovviamente quella dei clienti più problematici,
ovvero quelli vincenti nel medio e lungo termine. In questo caso vediamo come
l’approccio dei due sistemi è totalmente opposto e ora lo vediamo nel dettaglio.
Smart bookmakers: accettano clienti vincenti per migliorare e perfezionare il loro
modello di rischio. Accettano anche user che fanno arbitraggio perchè sono certi
dell’accuratezza delle loro quote.
Soft bookmakers: limitano immediatamente i conti degli scommettitori considerati
pericolosi e bloccano gli account di quelli vincenti nel medio e lungo termine. Non
accettano arbitraggi e fanno controlli severi sugli IP per non avere riaperture di conti
chiusi.
Smart o soft bookmakers, quale è meglio scegliere?
Non c’è una risposta univoca a questa domanda. Tutto dipende da che tipo di
giocatore sei. Se sei uno scommettitore occasionale e ricreativo ti consigliamo i soft
bookmakers. Se invece vuoi utilizzare il betting in maniera più intelligente e
professionale per far si di produrre un profitto costante dalle tue scommesse allora è
preferibile avere un account su uno smart bookmaker.