Perché il bicchierino di whiskey si chiama shot? Cosa c’entrano i pistoleri del vecchio West?
Sapete perché si chiama shot, il bicchierino di whiskey? Perché ve lo sparate in gola, tracannandolo come una fucilata? Teoria affascinante, ma la risposta è no!
Il termine “shot” per indicare una piccola dose di whiskey ha origini affascinanti e diverse teorie cercano di spiegarne l’etimologia.
Una delle storie più popolari racconta che, nel vecchio West americano, una pallottola per una pistola .45 costava 12 centesimi, lo stesso prezzo di un bicchierino di whiskey. In caso di mancanza di denaro, i cowboy avrebbero barattato una cartuccia con un drink, dando origine al termine “shot” di whiskey.
Tuttavia, questa storia, seppur affascinante, non è confermata da tutte le fonti storiche. Infatti, alcune ricerche suggeriscono che il termine “shot” era già in uso per indicare una piccola quantità di liquore prima del periodo del vecchio West. Il primo uso documentato del termine risale all’autobiografia del Reverendo Oliver Heywood (1630-1702), dove si riferiva a “shots” di liquore.
Un’altra teoria sostiene che il termine potrebbe derivare dall’inglese antico “sceotan,” che significa “gettare” o “sparare,” utilizzato nel contesto di versare una piccola quantità di liquore.
Alla ricerca dello shottino nel selvaggio West
Sebbene la storia del baratto con le pallottole sia affascinante e pittoresca, è più probabile che il termine “shot” abbia origini linguistiche più antiche e complesse. Tuttavia, questa leggenda rimane una parte interessante del folklore del bere, illustrando come le storie e le parole si intrecciano nel tempo per creare la cultura che conosciamo oggi.