Nebbiolo d’Alba Valmaggiore Sandrone 2013: la recensione di un grande vino rosso piemontese
Quando si parla di Nebbiolo d’Alba il Valmaggiore Sandrone 2013 è un grande classico che possiamo portare come esempio lampante di eleganza, finezza e tipicità. L’annata 2013 è stata difficile, la primavera piovosa a più non posso sembrata una condanna annunciata, ma poi grazie ad un’estate solare e climaticamente costante, la maturazione delle uve è stata perfetta. Prolungata e graduale fino ad ottobre. E grazie alle notti fresche l’eleganza è venuta fuori.
Se queste premesse aggiungete qualche anno di riposo in cantina, il risultato finale è un piccolo capolavoro. Questo vino rappresenta in pieno il modello cristallino-apollineo di Nebbiolo. Finezza dei profumi, terroso ed etereo, fresco e snello, tannino lungo e vigoroso, ma cesellato con sapienza. Tutto in questo vino è sussurrato.
Caratteristiche organolettiche del Nebbiolo d’Alba Valmaggiore Sandrone 2013
Il bouquet è la quintessenza dell’eleganza. Apre con note delicate floreali, anguria, pomodoro, liquirizia, terra, foglie. Non mancano i profumi terziari ed eterei per i quali il Nebbiolo fa impazzire gli appassionati, anche se è sempre quel tocco di viola a dominare. Non è pesante, ma tutto giocato su note delicate.
Il finale è dominato da ritorni quasi balsamici di china e menta. È pura poesia, un’ode al bosco e alle colline piemontesi dove i colori autunnali si trasformano in profumi.
Al palato scorre con passo lieve, ma incisivo. La grana è fine, non aspettatevi una bomba fruttata o tannini rauchi, no, tutto il contrario, il vigneto di Valmaggiore affonda le radici nella sabbia, per cui piglio vispo e arioso.
I tannini sono lame sottili di roccia che danno consistenza al sorso. L’acidità è controllata, ha qual tanto che basta di vigore per non farsi sopraffare dai sapori di terra. Equilibrio straordinario. Finale che ricorda le viole e le arance.
Come viene prodotto
Vino impeccabile, prodotto artigianalmente da un grande maestro piemontese. Punta tutto su finezza, tratto gentile e naturalezza di sorso, anche se si sente una certa impostazione classica a sorreggere l’impalcatura estetica.
Raccolta manuale, fermentazione con lieviti indigeni in tini di acciaio e poi affinamento in tonneau usati di secondo e terzo passaggio. Il legno usato non marca, ma smussa.
Prezzo
28-30 euro possono sembrare molti per un Nebbiolo, ma non per un piccolo capolavoro di Sandrone. Taglio sartoriale e qualità si pagano sempre volentieri, senza considerare che potrete lasciarlo in cantina ancora per 20 anni e ne uscirà ancora più buono.