Mida DOCG Offida Rosso 2015: la recensione di un Montepulciano straordinario
Il Mida DOCG Offida Rosso 2015 è un vino straordinario. Tutti parlano di quanto sia superlativa l’annata 2015 per il Brunello di Montalcino, ma spesso si dimenticano di gettare un’occhiata alla Marche, regno di un vino immortale come il Montepulciano.
E in queste annate il Montepulciano è altrettanto immaginifico, certo meno fine e più massiccio rispetto al Sangiovese, ma stiamo parlando di differenze genetiche e come potenziale di invecchiamento viene fuori una bella gara.
Come viene prodotto
Conoscete tutti la cantina di Allevi Maria Letizia, una piccola oasi naturale nel cuore del Piceno, a metà strada tra il mare Adriatico e i monti Sibillini. In questa azienda agricola il vino è puro e scorre vigoroso come la Forza perché fa parte della vita e non è solo un prodotto da vendere. La cantina è in regime biologico, non si usano prodotti di sintesi, solo zolfo e rame in quantità minime. In cantina solo fermentazioni spontanee, non si aggiungono solfiti, non si chiarificano i vini e ovviamente non si filtrano questi nettari marchigiani.
I vigneti di Montepulciano hanno ben più di 20 anni e affondano le radici in terreni argillosi ricchi di calcare e limo. Dopo la vendemmia il mosto fermenta in acciaio e poi affina in botte piccola per domare la focosità innata del Montepulciano. Dopo 18 mesi in barrique, affina in bottiglia 6 mesi. E questo ha affinato altri 5 anni nella nostra cantina e il risultato è strepitoso. Non ancora siderale, perché avremmo dovuto aspettare altri 10 anni, ma al momento il vino è in piena evoluzione e valeva la pena provarlo anche solo dopo sette anni.
È un infanticidio?
No, uno spreco forse. Considerata l’annata così benevola possiamo pensare che questa bottiglia potrà invecchiare almeno per 20 anni senza problemi.
Caratteristiche organolettiche del Mida DOCG Offida Rosso 2015
Il bouquet è carnoso, suadente, quasi intossicante per via di una sarabanda di suggestioni dove amarene, pepe, panpepato, ciliegie sotto spirito ed eucalipto si rincorrono. Il tono è vario e avvolgente: incenso, cardamomo, anice e ancora note balsamiche e di mare, quasi salmastre. Maturo certamente, ma lontano dalla marmellata stracotta. Maturazione perfetta e piena.
Al palato è caldo, tannico e vigoroso, ma ha perso quella mordacità rustica e si sta già addomesticando. Struttura imponente, non manca energia e slancio sapido a cui fanno da contrafforte concentrazione e buona rotondità. Spettacolare nello sviluppo, granitico nell’impostazione del sorso, ottimo nell’espressività: è un vino che nonostante i gradi si beve a bocca spalancata, con grande gusto.
Come equilibrio ci siamo: è ancora molto tannico e potente, ma gli elementi duri sono bilanciati e in ordine e offrono un vino di cristallina eleganza.