L’invasione dei bimbominkia del vino naturale è iniziata
La Nosiola del Maso Grener è un vino splendido per piacevolezza, finezza e delicatezza di profumi. Non è un vino grasso, opulento o ricco, ma soltanto un fulgido esempio di quanto possa essere irresistibile la Nosiola. I profumi sono netti e pulitissimi, l’acidità è gustosa, ma mai scorbutica, la sapidità titilla, ma non morde. Insomma è un vino impeccabile. E pur essendo un cosiddetto vino naturale, non presenta puzze, brettanomiceti, ossidazioni sbilenche, imperfezioni di ogni sorta.
Ma non vogliamo solo parlarvi di un ottimo vino, di simpaticissimi produttori, due persone solari e piene di gentilezza. No, in realtà la cantina Maso Grener è fantastica e non ha bisogno di essere lodata. Questo incipit è soltanto una scusa. Vogliamo parlarvi di un episodio che ci ha rattristato profondamente. Ormai beviamo i vini del Maso Grener da anni e mai abbiamo avuto nulla da obiettare, anzi la qualità sempre crescente è innegabile.
Ma veniamo al dunque: durante uno scorso Vinessum a Bagnacavallo, abbiamo incontrato Fausto, dopo l’assaggio mi sono complimentato e abbiamo iniziato a parlare dei suoi vini, di quanto fossero precisi, nonostante avessero una “matrice naturale”. E ad un certo punto si è rabbuiato e mi ha detto: “Un signore prima mi ha fatto notare che i miei vini sono precisi, puliti, ma didattici, non hanno spirito, non sono brettati, manca qualcosa…”
Io sono scoppiato a ridere e gli ho detto che sinceramente quel signore è un pirla, il classico talebano che se non sguazza nelle spire fecali dei brettanomiceti non è contento. E che questo signore non è nessuno, non ha voce, non ha volto e non ha diritto alcuno di offendere un produttore incredibile come lui. E infatti questo signore non è nessuno ok, però la sua pochezza purtroppo si nasconde dietro il furore iconoclasta di molti “naturalisti” a tutti i costi, di quelli che se non puzza o “non gli sembra naturale” allora è da buttare.
E questo fatto è scandaloso, prima di tutto non fa altro che gettare un’ombra di ridicolo sul mondo del vino naturale, non sui produttori, ma su una parte di consumatori di questo vino, facendoli apparire per dei bimbominkia viziati che si credono in diritto di sentenziare a prescindere. A questo aggiungiamo che non esistono certificazioni o legislazioni in merito al vino naturale. Certo a berne tanti impari a conoscere i produttori, li scopri, impari ad evitare i brettati, ma così non si può andare avanti. Senza contare che anche i grandi marchi si stanno lanciando nella produzione di vini naturali.
Per cui cari bimbominkia naturalisti a tutti i costi, state attenti, vi rendete solo ridicoli, come sono ridicoli i sommelier neo diplomati che fanno i sapientini dicendo che in questo Merlot si sentono i lieviti indigeni o che il sistema di allevamento è chiaramente il Guyot o che le argille del terroir si sentono eccome o che le botti sono di terzo e non quarto passaggio.
Il vino è lavoro, è passione, è il sudore di questi produttori, non è una moda per fare i fighetti o stupire gli amici al ristorante con vini estrosi, quindi caro bimbominkia che hai sputato sul Maso Grener, ricordati: never go full retard.