San Pellegrino ai fichi d’india: recensione e scheda tecnica
Con il ritorno del caldo, tornano anche lo stillicidio odioso delle bibite zuccherate, dei succhi, delle aranciate e di ogni genere di bevanda industriale che ha la pretesa di dissetarvi con gusto.
E come fake food questa delicious Aranciata San Pellegrino ai fichi d’india fa il suo sporco dovere. Come sempre il packaging è elegante e minimale, lascia presupporre chissà quale nettare…
E invece, e invece questa Aranciata San Pellegrino ai fichi d’india non solo non disseta, ma avvolge la bocca con un assalto zuccherino da paura. I livelli sono preoccupanti, siamo sullo stesso piano della coca cola, 10,4 grammi per ogni 100 ml di bevanda. Per 330 ml abbiamo l’astronomico apporto di 34,1 grammi.
Adesso pensate ad un bicchierone di acqua e rimpinzatelo con 34,1 grammi di zucchero: sono 6 bustine abbondanti di zucchero, quelle che usate per il caffè. Solitamente contengono 5 grammi, fare il calcolo non è difficile.
Ma alla San Pellegrino di certo non hanno fatto i conti con le nuove dosi consigliate dall’Organizzazione Mondiale della sanità, che raccomandano di non consumare più del 10% delle calorie come dose massima, 72 grammi, 55 per le donne, ma l’ideale sarebbe il 5%. Ossia 30 grammi, meno dello zucchero contenuto in una semplice lattina. Perché parliamoci chiaro, se fuori ci sono 40 gradi e vi ritrovate questa lattina gelata tra le mani, non ci vuole molto a tracannarla tutta. Il liquido contenuto nella lattina corrisponde ad un bicchierone abbastanza grande.
Ma se per uno un adulto il problema è meno grave, le dosi sono più tollerabili e in teoria consapevolezza, dieta sana, amor proprio (intensa come propria salute e voglia di stare bene) e un minimo di capacità di lettura, se parliamo di bambini, allora la questione è molto più spinosa. Infatti un bambino dovrebbe consumare non più di 19 grammi di zucchero al giorno, calcolando tutta la sua dieta giornaliera e quindi inserendo anche carboidrati, frutta, verdure ecc. E qui ne abbiamo 34.
Capite bene che questo è un invito al diabete per ogni bambino, quindi cercate di starne alla larga.
Ma come ribadito prima, non siamo noi ad inventarci questi consigli o queste considerazioni, ma uno studio commissionato dalla World Health Organization, qui trovate il link allo studio in questione. È in inglese, ma merita 10 minuti del vostro tempo.
Ricapitolando questa San Pellegrino ai fichi d’india è almeno buona e potabile?
Come gusto è decadente e molto aromatica, non è che sia malvagia, ma come al solito la quantità esagerata di zuccheri appesantisce e viene contrasta da acidi poco rotondi e molto aggressivi per non soffocare nel glucosi e così l’eleganza del fico d’india se ne va già dritto nel lavandino.