Nutella B-ready: junk food pieno olio di zuccheri
Il Fake Food di oggi ha un grande merito: il nome è incontestabilmente un colpo di genio. Nutella b-ready. Non c’è bisogno che ve lo spieghiamo vero?
Peccato che la gioia finisca subito qui, non appena si scarta questo sano snack Ferrero sopraggiungono amarezza, sconforto e voglia di strapparsi le papille gustative con una pinzetta da ciglia.
In pratica il Nutella B-ready è un modo geniale per portarsi dietro pane e nutella in ogni momento della giornata, così anche se non avete fatto colazione potete mangiare sana nutella satura di grasso di palma, magari al posto di una mela o della frutta, che ormai è così tremendamente banale come colazione…
Fate l’amore e merendine con meno zuccheri, non l’olio di palma
Ma veniamo al punto, noi disprezziamo la nutella, non tanto per il gusto in sé, che non è tra i peggiori, a parte la pastosità insopportabile e la dolcezza irriguardosa che avvolge il palato con una patina di grasso stucchevole e vischioso come paraflù, no, su quello potremmo anche sorvolare, tanto, ormai sai che è così.
Sul gusto della Nutella non si discute, o la ami o lo odi, i pasticceri vorrebbero torturarlo se potessero quel vasetto…
Ma torniamo al pregiato olio di palma ricavata da piantagioni modello dove i koala sono liberi di accoppiarsi con zebre e i pangolini di fuoco. Quello che ci fa imbestialire è che si ostinino ad usare olio di palma, una disgrazia, non solo per motivi salutistici, ma anche di eco-sostenibilità.
Forse la Ferrero è davvero attenta, compra olio di palma raffinato con cura, da mani esperte che non massacrano le foreste o prendono a sprangate macachi e bruciano le foreste, ma se vogliamo davvero un prodotto sicuro almeno pretendiamolo biologico. L’unica certificazione che ci assicura un minimo di protezione da pesticidi e altre porcherie. Ma costa meno fare una bella campagna marketing per difendere i produttori di olio di palma bravi e rispettosi piuttosto che passare ad un grasso più difficile da lavorare.
Parliamoci chiaro, l’olio di palma costa poco è inodore, incolore e non sa di niente, è comodo, e allora perché cambiare?
Un plauso alla Ferrero che tiene duro sull’olio di palma e cerca di ripulire e riabilitare i produttori di olio di palma, ormai a leggere info sul loro sito sembrano i salvatori della foresta, pure Greenpeace si compiace, forse invece basterebbe smettere di usarlo e lasciare che in quei paesi martoriati si torni ad una economia più bilanciata e non più olio di palma dipendente. Ma ormai quel treno è partito e la foresta è andata alla malora. Ma cosa non si fa per la nutella.
Nutella B-ready Ferrero, ode ai grassi saturi
Ma la vera domanda è perché dobbiamo ingozzarci di insalubri grassi saturi per colazione? Ohi, lo stesso discorso vale per il burro, il lardo, la sugna o il grasso di foca o il bacon. Mangereste snack saturi di grassi così, solo perché tagliare un banana e spalmare un po’ di marmellata sul pane è troppo difficile? Dal video della Nutella B-ready sembra che fare colazione sia un’usanza da depennare.
Ma veniamo a queste merendina dal nome straordinario: Nutella b-ready. Incredibile, chi ha inventato il nome meriterebbe una scorta a vita di questi snack croccanti come una tegola.
Non c’è ambizione, grande respiro o equilibrio, ma solo un assalto appiccicoso di grassa nutella ad alto contenuto di glucosio. La metà bastava… Si poteva aggiungere qualche pezzo di nocciola in più…
Valori nutrizionali del Nutella B-ready Ferrero
In ogni caso per un pezzo di Nutella b-ready ci spariamo 2,1 grammi di grassi saturi, quando la dose massima di un bambino è di 15 grammi. Poteva andare peggio.
Nutella b-ready più zuccherata della marmellata
Vi portiamo in dote ancora il solito esempio della marmellata, la regina degli zuccheri. 40 grammi di marmellata, più o meno 8 cucchiaini, vi forniscono 13,9 grammi di zucchero. Quindi meno del doppio di peso di marmellata fornisce gli stessi zuccheri della Nutella b-ready. Questo piccolo confronto dovrebbe far riflettere molto su come vengono concepiti e confezionati i prodotti dell’industria dolciaria.
Un piccolo appunto sulla tabella nutrizionale, secondo cui 10,4 grammi di zucchero su una dieta da adulto sono il 12% di dose massima giornaliera per un adulto. Ma in quale mondo parallelo dominato dai macachi? Il massimo consigliato era 75 grammi nel Pleistocene, oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia 25-30 grammi e sarebbe meglio limitarsi a 20 grammi. Che sono sempre 4-5 bustine di zucchero da caffè. Alla faccia dei picchi glicemici!
Concludiamo con il packaging, moderatamente ritoccato, non esagerato, la cialda ha un po’ di cerone di berlusconiana memoria, ma non è un fake che meriti ulteriore ludibrio.
Concludendo, la Nutella b-ready non è un merendina sana per un bambino, olio di palma e zuccheri a bizzeffe non sono l’ideale per un colazione accettabile. Se siete adulti la dose è un po’ meno preoccupante, ma è pur sempre una bella botta di zucchero tutto in un colpo solo, non ci sono fibre per aiutare a smaltire lo zucchero. In parole povere: bocciato.