Che cosa è la cedrata? Una bevanda zuccherata che fa male? Ecco la classifica dalla migliore alla peggiore
La cedrata è una bibita analcolica di fantasia nata come acqua zuccherata con infusione di cedro e bucce di cedro, ricchissime di oli essenziali. Negli anni 60 è stata rilanciata dalla Tassoni. Una volta era liscia, una sorta di limonata, ma oggi seguendo la mania delle bibite gassate e stucchevolmente dolci è diventata la regina dei junk drink.
Ve lo anticipiamo subito: questo Fake Food vi farà passare la voglia di bere cedrata, ormai è diventata una bevanda chimica studiata a tavolino, piena di coloranti, zuccheri in quantità mostruose, aromi chimici e molto spesso senza neanche un grammo di cedro vero. Perché la cedrata nasce come infuso di cedro, almeno le bucce potranno usarle o no?
No, costa troppo, è un processo troppo naturale, meglio usare preparati chimici che non hanno nulla a che fare con i cedri, ma tanto non fanno male… Certo non faranno male, a parte il colorante E 131, anche se il discorso alla fine è: perché dobbiamo sempre accontentarci di un prodotto finto, industriale? Comprare un cedro è troppo difficile…
E anche nei casi dove il cedro è presente ci sono quantità allarmanti di zucchero a rendere la bibita dannosa per la salute. Perché a parte la questione morale delle bibite industriali zuccherate che incitano ad uno stile di vita poco sano, quello che fa venire la pelle d’oca è la quantità di zucchero. Sulla falsa riga dell’obbrobriosa coca cola, la cedrata è diventata una sua simile, ma dal colore mutante verde fosforescente in stile Hulk.
Abbiamo preso in esame le principali cedrate che trovate in commercio, ma ancora molte mancano all’appello. Le stiamo recuperando e aggiorneremo la pagina. Sta di fatto che le più meritevoli e quelle totalmente fake le abbiamo assaggiate e recensite.
Dobbiamo dire che i siti di alcuni produttori sono chiari e forniscono tutte le informazioni almeno. I siti di produttori di cedrate scandalosamente zuccherate, come la blasonata Tassoni, casualmente stendono un velo pietoso su valori nutrizionali e quantità di zucchero, ma ci ammorbano con una retorica auto-celebrativa sull’impegno nel produrre una bevanda pregiata con ingredienti di spessore e alto lignaggio. Non sia mai che un consumatore venga punto dalla vaghezza di controllare quali sono gli ingredienti e le quantità di zuccheri. E vi spoileriamo subito, proprio la Tassoni è la peggiore con la quantità di zuccheri più alta in assoluto.
Bene, detto questo, partiamo con le varie cedrate che potrete trovare facilmente nei supermercati e nei negozi online. Bevetene poca, siamo ridotti davvero male, non sono prodotti sani, artigianali o naturali, nonostante il packaging ammiccante e tutta la manfrina marketing del cedro Diamante o di quello ligure.
Cedrata San Benedetto
Partiamo con la più scandalosa: la cedrata San Benedetto. Perché siamo tanto scandalizzati? Per il semplice motivo che non ha un atomo di cedro dentro. Ecco la lista degli ingredienti: acqua, zucchero, anidride carbonica, acido citrico e acido ortofosforico, aromi, ciclamato di sodio, surcalosio, sale, estratto di cartamo, acido ascorbico. Come potete vedere è un concentrato di ingredienti industriali. Solo zucchero e qualche aroma, è una bevanda completamente fake, con in più una gradita sorpresa come l’acido fosforico, sì, esatto quello della coca cola usato per sbiancare i lavandini. Il sapore è smunto, ridicolmente ineffabile, evanescente, dopo 2 secondi rimane un alone posticcio di glucosio sulla lingua. Si sente solo lo zucchero, non c’è altro sapore, ed è per questo che usano un acido così forte, per mascherare il nulla e tagliare la pastosità del glucosio. A dire il vero le dosi di zucchero sono basse rispetto alla altre, ma non chiamatela cedrata almeno. Sulla confezione hanno apposto la scritta 100% allegria italiana: patetico, al massimo euforia da sballo da acido fosforico. Da usare per sturare il water.
Cedrata San Pellegrino
Bello chiaro e pulito il sito, non hanno paura di metterci la faccia. Il prodotto in sé è insulso, sapore dolce e stucchevole, senza un minimo di brio. Troppo zucchero, anche qui le dosi sono da overdose di glucosio, un invito al diabete di tipo 2: 12 grammi per 100 ml. Ma va detto almeno l’acido usato è quello citrico, magra consolazione. Ma leggiamo gli ingredienti: acqua, Sciroppo di glucosio-fruttosio, Zucchero, Anidride carbonica, Aroma naturale di agrumi con altri aromi naturali, Acidificanti: acido citrico, Estratto di cartamo, Correttori di acidità: citrato di sodio, Coloranti: E 131. È un fake? Non si capisce: aromi naturali di agrumi, ma il cedro lo avete messo o no? Non lo scrivono, quindi presumiamo che non sia, altrimenti perché non dovrebbero scriverlo, non sarebbe molto saggio. La presenza del colorante e 131, chiamato Blu Patentato V, lo rende pericoloso per tutti i bambini. Dagli studi dell’EFSA, hanno dedotto che non è nocivo per la salute dell’uomo, ma ci sono stati conclamati casi di ipertensione, allergie e shock anafilattico, tanto che in Australia, Stati Uniti e Norvegia lo hanno messo al bando, ma forse sono loro ad essere paranoici. Quanto tempo siano durati questi studi non ci è dato saperlo. Forse il colorante E 131 non uccide, ma per bere una semplice bibita dobbiamo complicarci la vita con queste porcherie? Si legge nell’etichetta, le porzioni dovrebbero essere adattate per i bambini di diverse età: no questa spremuta di glucosio e colorante inquietante andrebbe proibita ai bambini e dovrebbe esserci un’etichetta sopra che avverte che la quantità di zuccheri è senza controllo, totalmente inadatta al consumo umano.
Cedrata Baladin
Come ingredienti la cedrata Baladin è pulita e non ci sono porcherie chimiche o fake e il cedro è presente. Anche il gusto non è malvagio, si sente il richiamo degli agrumi, ha un tono abbastanza fresco, anche se non è che abbia chissà quale slancio. Anche in questo caso il quantitativo di zucchero è esagerato e ne risente anche la tonicità delle bibita, che non trova spinta ma si lascia morire in un mare appiccicoso di zucchero. 13,5 grammi per 100 ml, mezzo bicchiere, è troppo. In una bottiglietta di cedrata Baladin ci sono la bellezza di 30,5 grammi di zucchero, 6 bustine di zucchero da caffè.
Cedrata Cortese
Sapore accettabile, almeno un richiamo di agrumi si percepisce. INGREDIENTI: acqua, zucchero, anidride carbonica, acidificanti: acido citrico, 0,1% infuso di scorze di cedro, aroma naturale, estratto di cartamo.. Gli zuccheri sono presenti in dosi meno concentrate, ma il dosaggio di glucosio è 9,5. Non pochi, in ogni caso già diminuendo un po’ le dosi di zucchero si sente qualcosa. Tra tutte le cedrate fake che abbiamo assaggiato è una delle meno peggio. Non illudetevi, quando si tratta di cedrata è sempre una scelta tra due mali, scegliete pure il minore, ma non è una bibita sana. Considerate che le ultime raccomandazioni sulla dose giornaliera di zucchero è stata portata a 35 grammi, anche se 20 sarebbe il limite ideale, con questa bibita fate il un bel pieno di zucchero inutile. Bocciata.
Cedrata Schweppes
Un altra cedrata inutile ed insulsa: il gusto è pastoso e zuccherino, ma almeno tra gli ingredienti non ci sono aromi fake, ma aroma naturale di cedro. È prodotta dalla San Benedetto. Curioso il fatto che per un committente di peso come la Schweppes riescano a fare un prodotto più pulito, mentre la loro è agghiacciante. 12,1 grammi di zucchero per 100 ml: troppi, you will never have my heart…
Cedrata Tassoni
E finalmente arriviamo alla mitica Tassoni, fulgida icona del buon bere italiano, sinonimo di bibite fatte con amore, partendo da materie prime di grandissima qualità. A guardare il sito sembra che i cedri vengano accarezzati ogni giorno come vitelli Kobe, magari mettono su la musica perché gli alberi non siano stressati. Ma questa gloriosa industria del bere bene italiano produce la cedrata più zuccherata di tutte. Il livello di zuccheri è allarmante: 16,4 grammi di zucchero per 100 ml. Come è possibile che una bibita così spudoratamente inneggiante al diabete possa essere messa in commercio? Un bambino non dovrebbe mai bere cedrata Tassoni neanche sotto minaccia, con 100 ml si gioca quasi tutta la sua dose giornaliera di zucchero (19 grammi, scriviamolo ancora una volta). Un adulto pure dovrebbe limitarne il consumo se prendiamo i 20 grammi come limite, ma anche con i 35 non c’è da stare allegri. In questo caso un’etichetta con un invito alla moderazione sarebbe d’uopo, ma poi con un teschio o un’iniezione di insulina sopra chi la comprerebbe più la grandissima cedrata Tassoni? Gli ingredienti sono pochi e non ci sono sorprese e ci sono anche gli aromi naturali del cedro. Il sito è omertoso, non ci sono valori nutrizionali, non sia mai che uno vedendo 16 grammi di zucchero per 100 ml abbia un ripensamento o un coccolone. Bocciata. Inutile tutta la propaganda del buon cedro Diamante raccolto a mano e trattato con amore, se poi lo affoghi in un mare di glucosio. Per la cronaca una bevanda con così tanto zucchero non l’avevamo ancora vista, al confronto i 12 grammi di zucchero della coca cola fanno sorridere. Il gusto è stucchevole, pastoso, sì, ci sono sapori di agrumi ma affondano nella melassa e anche il perlage non è che sia proprio fine, anzi pialla la lingua e serve a compensare la mancanza di profondità. Attenzione: la cedrata Tassoni non è una bevanda adatta ai bambini, visto che la loro dose giornaliera di zucchero è di 19 grammi. La bottiglietta però è di immaginifica bellezza.
Cedrata Bevi più Naturale
Questa cedrata è la migliore, quella meno inquietante come contenuto di zucchero, che si attesta sui 7,3 grammi di zucchero per 100 ml. Gli ingredienti sono semplici e chiari, non ci sono aromi, coloranti e conservanti: acqua, zucchero, infuso di cedro, cartamo, anidride carbonica, acido citrico. Il cedro usato è quello della Riviera dei Cedri: cedro di Diamante. Il gusto è buono, aromatico, fresco. Certo è una cedrata dolce, ma credibile e ha dignità gustativa al contrario di tutte le cedrate che abbiamo assaggiato in precedenza. Anche l’anidride carbonica non è sparata a 2000 atmosfere, ma solletica e non serve a coprire l’assenza totale di sapori anestetizzando la lingua.