Il Settore Enogastronomico Italiano fra Resilienza e Crisi: Analisi e Tendenze Attuali
Nel panorama enogastronomico italiano, vino, spirits e aceti si dimostrano settori resilienti, nonostante le sfide economiche attuali. È quanto sottolinea Micaela Pallini, Presidente di Federvini, evidenziando le incertezze legate alla stagnazione del Pil e al persistente aumento dell’inflazione.
L’analisi condotta dall’Osservatorio Federvini, realizzata da Nomisma e TradeLab, mette in luce le parole di Pallini: “In questo momento cruciale, è fondamentale unire le forze a livello nazionale per affrontare le sfide globali. La difesa del settore enogastronomico, una delle eccellenze italiane, richiede impegno costante. Questo impegno si concretizza sia nella discussione sul nuovo regolamento europeo sugli imballaggi, in programma il 18 dicembre al Consiglio UE, sia nelle altre iniziative normative, come quelle legate all’etichettatura e ai QR Code.”
Dal punto di vista dell’esportazione, il settore vinicolo italiano mostra una leggera contrazione del 0,7% in termini di valore nei primi otto mesi del 2023, ma registra una stabilità per quanto riguarda i volumi, con un incremento dello 0,8%. In particolare, si evidenzia un incremento significativo delle esportazioni di vino in Francia (+15,5%), mentre altri mercati chiave come Stati Uniti, Regno Unito e Giappone mostrano un calo.
Per quanto riguarda gli spumanti, si osserva una tendenza positiva in Francia (+24,8%) e in Svezia (+20,8%).
Nel mondo degli spirits, il quadro è variegato: se da un lato si registra un aumento del 5% in termini di valore rispetto al 2022, con un fatturato complessivo superiore al miliardo di euro, dall’altro si nota una diminuzione del 2,4% nei volumi. L’export di Grappa mostra una contrazione sia in volume (-12%) sia in valore (-6%). Nel comparto degli aceti, le esportazioni negli Stati Uniti, principale mercato di riferimento, sono diminuite sia in valore (-19%) sia in volume (-28%), mentre si osservano trend positivi in Austria, Regno Unito e Germania.
I dati relativi al vino mostrano un incremento del 3,3% in valore nei primi nove mesi del 2023, superando i 2 miliardi di euro. La categoria dei vini fermi e frizzanti occupa la maggior parte delle vendite (77%), seguita dagli spumanti (21,8%) e dal vermouth (0,7%). In particolare, gli spumanti registrano un aumento del 6,2% in termini di valore, mentre i vini fermi e frizzanti crescono del 2,6%, sostenuti dalla popolarità dei vini IGP e DOP.
Gli spiriti italiani segnano un +2,6% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore di circa 900 milioni di euro. Tra le varie categorie, i distillati e le acquaviti rappresentano quasi la metà del totale, seguiti dai liquori dolci, dagli aperitivi alcolici e dagli amari. Grappa e whisky risultano i più venduti nella GDO, con i liquori dolci quali limoncello, sambuca e liquori cremosi in testa alle preferenze. Da segnalare l’incremento dei prodotti a base d’uovo (+12,5% in valore) e al caffè (+9,9%). Tra gli aperitivi, si assiste a un vero e proprio boom degli alcolici pre-miscelati, con aumenti sia in valore (+25%) sia in volume (+23,8%).