Accordo Lindt & Piemonte sul Gianduiotto: Verso il Riconoscimento Igp senza Ombre
L’intesa raggiunta tra Lindt & Sprungli Italia e la Regione Piemonte segna un capitolo nuovo per il famoso Gianduiotto, dolce emblema torinese con un giro d’affari significativo. La multinazionale svizzera, detentrice del marchio Caffarel fin dal 1865, noto per aver dato i natali al “Gianduiotto autentico di Torino”, si è impegnata a mantenere in vita questo marchio, riservandosi il diritto di continuare la produzione dei suoi prodotti iconici nello stabilimento di Luserna San Giovanni. Parallelamente, si apre la strada al riconoscimento del Gianduiotto Igp, un’iniziativa fortemente voluta dalla Regione e da un comitato promotore, finalizzata a proteggere la tradizione cioccolatiera piemontese.
Il distintivo tra le due denominazioni risiederà nelle specifiche del disciplinare Igp, che impone l’esclusione del latte in polvere, ingrediente invece utilizzato da Caffarel.
La disputa sul cioccolatino ha visto un’intesa che promette di valorizzare entrambe le realtà: da una parte l’ambizione regionale di conferire al Gianduiotto lo status di Indicazione Geografica Protetta, dall’altra la salvaguardia di un marchio storico che ha contribuito a definire l’identità dolciaria del Piemonte. Questo percorso ha trovato sponda anche nelle istituzioni europee, con il Commissario per l’Agricoltura Janusz Wojciechowski e il ministro Francesco Lollobrigida coinvolti nel processo di riconoscimento, avviato nella primavera del 2022.
Lindt & Sprungli, attraverso le parole del CEO Benedict Riccabona, ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto, evidenziando una visione comune con la Regione per quanto riguarda la protezione dell’eccellenza del Gianduiotto, sia sotto il profilo della denominazione Igp che nella tutela del patrimonio rappresentato dal marchio Caffarel.
La precisazione dell’azienda svizzera chiarisce che Caffarel non ha partecipato attivamente alla definizione della ricetta Igp e non ha mai intentato modifiche. L’obiettivo era semplicemente evidenziare come la formula proposta avrebbe implicitamente escluso i suoi prodotti dal riconoscimento. Inoltre, l’eventuale registrazione dell’Igp “Gianduiotto di Torino” avrebbe potuto compromettere l’utilizzo del marchio “Gianduia 1865” da parte di Caffarel.
Con questi chiarimenti, e in attesa del via libera definitivo al riconoscimento Igp da parte del ministero competente, il futuro del Gianduiotto sembra indirizzarsi verso una coesistenza armoniosa delle due realtà, con Bruxelles pronta a ratificare l’accordo se non emergeranno opposizioni nel breve termine.