Tenuta Palazzona di Maggio
La tenuta Palazzona di Maggio non è una semplice cantina. Dietro alla splendida villa del Settecento, immersa nel verde delle colline di Maggio, un piccolo paesino alle porte di Bologna, c’è molto di più. La tenuta è una testimonianza “vivente” del legame che c’è tra una famiglia e la propria terra, oggi arrivata alla terza generazione, nella persona di Federico Perdisa.
Questo legame si percepisce non appena si assaggiano i vini della Palazzona di Maggio. L’impronta del territorio è netta, ricorda i sapori di queste colline, della terra, degli alberi e del gesso—il parco dei Gessi Bolognesi e delle Calcanche dell’Abbadessa è a due passi. Lo stile è austero, con vini dalle sfaccettature cangianti, screziati di note erbacee e suggestioni minerali che si mescolano ad un pot-pourri in continua evoluzione. C’è molta sostanza e si sente tutta sul palato, la struttura è maestosa, la persistenza lunghissima.
Il motivo di questa intensità? Nasce tutto dalla cura maniacale in vigna, dove ogni operazione è svolta manualmente, nel pieno rispetto del vigneto e delle caratteristiche del territorio. La resa per pianta è bassa, un chilo e mezzo, 1,2 per il Dracone Riserva.
Le macerazioni sono lunghe e l’affinamento avviene in botte, a cui ne segue un altro di otto mesi in bottiglia, per dare tutto il tempo necessario a questa concentrazione di trasformarsi in una complessità intrigante e in vini che possono ambire ad un lungo invecchiamento.
I vigneti coprono una superficie di 15,5 ettari e sono coltivati a spalliera con potatura a cordone speronato. La densità d’impianto è molto alta, almeno 5500 piante per ettaro: sono state prese tutte le accortezze per produrre vini di qualità. Nulla è lasciato al caso.
Perché dovreste visitare la tenuta Palazzona di Maggio?
La villa, circondata da alberi secolari, è uno spettacolo unico che merita di per sé una visita, ma le vere sorprese sono all’interno dove vi attendono splendidi saloni affrescati, ma soprattutto i vini che sono anch’essi delle opere d’arte in edizione limitata. La visita al vicino borgo di San Pietro di Ozzano, l’antico Castrum Ulzianum che risale al 1300 e alle antiche fonti completa un’esperienza culturale in senso lato unica e indimenticabile.
Doc Colli di Imola Dracone Riserva
Dracone era il nome di un antico console romano che stabilì la propria dimora dove attualmente sorge villa Palazzona. Oggi, invece, il Dracone vino è un bordolese di grande stoffa. Il blend—45% Merlot, 45% Cabernet Franc, 10% Petit Verdot—è giocato sulla rotondità del Merlot a cui fa da spalla una sapidità esaltante. Prugne, violette, ciliegie sotto spirito, sandalo, eucalipto si mescolano a note di muschio, creando un intreccio di luci e ombre che si rincorrono in un sottobosco denso. Acidità ancora vivace e tannini suadenti, morbidi, che scorrono tra scie di liquirizia, anice, espresso e rabarbaro. Struttura, complessità e grande potenziale di invecchiamento, almeno dieci anni. Un rosso di classe da abbinare a raffinati piatti di cacciagione, tagliolini al tartufo, civet di capriolo ai funghi oppure la bistecca perfetta.
Doc Colli di Imola Dracone
Un vino carnoso, pieno, dal frutto maturo, sospinto da un’acidità intensa che mantiene il vino affilato. Rosso rubino, sentori di ciliegie, pepe, menta, cacao, erbe aromatiche in rapida sequenza. In bocca è caldo, con fiori, ginepro e note minerali che affiorano da un frutto molto appagante e succoso. Le spezie arrotondano e donano profondità a questo vino dai tannini serrati, ma fini: al momento è ottimo, tra tre-quattro anni il frutto sarà etereo al punto giusto. Un rosso da abbinare a vitello tonnato, pollo al curry, lasagne al forno, roast beef, hamburger, filetto alla Wellington.
Sangiovese Doc di Romagna Ulziano Superiore
Il Sangiovese della Palazzona è fine, elegante, tagliente, un Sangiovese che non ha tracce di marmellata. Il frutto è caldo, succoso, ma il timbro del vino è austero: amarene e more sono venate di erbe alpine, pepe, accenni terrosi, polvere di caffè, cacao, note tostate. I tannini scorrono vivaci, l’acidità è mentolata, la componente sapida ben cesellata. Un Sangiovese molto duttile negli abbinamenti: ravioli cinesi allo zenzero, risotto alla milanese con ossobuco, guancia di vitello in umido, canederli con porcini e rafano, carbonara.
Colli d’Imola Doc Maleto Chardonnay
Giallo paglierino. Note di zenzero, pepe, miele e pesca si avvicendano in un turbinio di frutta e sensazioni calde, burrose a cui fanno da sottofondo fiori di acacia e note agrumate. In bocca è rotondo, leggiadro, con la sapidità tagliente e buona persistenza. Uno Chardonnay nato per il pesce crudo: sushi di tonno, carpaccio di ricciola e litchi, linguine ai frutti di mare, tataki di tonno con sesamo e salsa di soia.
Per prenotare la vostra visita alla tenuta Palazzona, chiedere informazioni sui prezzi o comprare i vini direttamente dalla cantina, contattare la Sig.ra Antonella Perdisa.
Email: [email protected]
Telefono: 335 397030
Dov’è la tenuta Palazzona di Maggio: via Panzacchi, 16, 40064, Ozzano dell’Emilia, Bologna
Ettari vitati: 15,5
Bottiglie prodotte: 40000
Vendita diretta e sala di degustazione