Birra Terza Rima L’Ambrata: recensione, scheda tecnica
La Birra Terza Rima L’Ambrata è una bottiglia da grande distribuzione che non esalta e non delude. Una bevuta semplice, corposa e super biscottata, con un buon corredo speziato, non particolarmente ispirata, ma fatta senza imperfezioni.
Ha grado alcolico alto, siamo intorno ai 7,2 gradi, tostatura non esagerata, luppolo che ha piglio amaro, ma non morde e non si lancia in assurde evoluzioni gustative, rimanendo abbastanza semplice.
Come viene prodotta
Nasce nelle colline vicino ad Ancona, prodotta dalle Tenute Collesi, da orzo coltivato in loco e l’acqua che sgorga dal monte Nerone. Alta fermentazione, rifermentazione in bottiglia e niente filtrazione.
Caratteristiche organolettiche
Spuma pallida, copiosa, ma evanescente. Il bouquet è avvolgente, titillante con lavanda, biscotto e note terrose e torbate, con tutte le radici del mondo. Piacevole, ma un po’ timido. Al limite del liquoroso.
Questa vivacità si ritrova al palato dove il malto domina con sapori agrodolci di marzapane e panettone, senza mai sconfinare nello sdolcinato però. Il luppolo raddrizza il timone e dà vigore amaro, rendendo il sorso scorrevole, nonostante la corposità e un’alcolicità sostenuta.
Nel complesso piacevole, decadente e non troppo stilizzata.
Prezzo
La bottiglia da 0.75 litri costa 5-6 euro: un prezzo accettabile.