Ancarani vini
Claudio Ancarani è un vignaiolo vero. Fantasioso e sognatore, ma con le radici ben piantate per terra, come le sue vigne, tra cui spende la maggior parte del proprio tempo. E questo è il suo pregio, ha ereditato la passione per il vino e la vigna dal nonno, che iniziò a coltivare queste terre negli anni 60, e si è fatto custode della terra. Il legame è facilmente percepibile nei suoi vini, tipici e con un taglio estremamente artigianale, ogni bottiglia si può dire che passi sotto le sue mani, prima di uscire dalla cantina. Cantina che, ancora non lo abbiamo detto, è a Santa Lucia, in provincia di Ravenna. La raccolta delle uve è manuale, si cerca di ridurre al minimo l’uso dei solfiti e come trattamenti si impiegano soltanto rame e zolfo. Vigne allevate a Guyot per Cabernet Sauvignon e Sangiovese e l’immancabile pergola romagnola per l’Albana.
Essendo vicinissimo alla Torre di Oriolo, nelle prime colline di Faenza, in località Santa Lucia, il suolo è un misto di argilla, sabbia e limo, che dà origine a vini intensi, carichi di profumi e sfumature fresche, di buon corpo, tuttavia leggiadri. Le botti di rovere sono impiegate oculatamente, principalmente per l’Uvappesa—il passito di Centesimino—e il Longanesi, mentre per gli altri vini, Claudio ha scelto la via dell’evoluzione naturale non omologando il vino con i classici sentori speziati, quanto affidandosi ad un lavoro certosino in vigna: con uve di grande qualità, rese basse e soprattutto una maturazione perfetta, non c’è bisogno dell’aiuto del legno. I risultati sono eccellenti, abbiamo vini caratteristici, ad immagine del territorio, molto suadenti, dove l’equilibrio tra bevibilità, struttura ed eleganza spinge a finire sempre la bottiglia.
Uvappesa
Il vino icona della cantina Ancarani. Al naso è pazzesco, un selva di piccole frutti di bosco, mirtilli sotto spirito, ribes, cacao, gelatina di fragoline, amarene caramellate, crostata di prugne, anice, erbe amare seccate sotto un sole di vaniglia, resina, un tocco di liquirizia e cardamomo. Semplice eppur ammaliante, per chi ama i vini passiti questa è pura manna, perché la dolcezza fruttata di fondo è sorretta da una bella acidità e un tocco sapido che affiora di tanto in tanto. Il tannino, al gusto espresso, è l’ultimo sussulto prima di passare al prossimo sorso. Un passito strepitoso da abbinare a cheesecake ai lamponi e cioccolato, baklava oppure formaggi blu come Stilton, Roquefort o Gorgonzola.
Savignon Rosso, Centesimino IGT Ravenna
Un vino splendidamente semplice, dove tutti i profumi del Centesimino emergono con grazia: si va dalla violetta, alla peonia, un filo di muschio, ancora petali di rosa, il tutto incoronato da mirtilli sciroppati e lamponi. In bocca esplode caldo e pulito, fino a raggiungere un apice salino molto netto, poi scema, accompagnato da un tannino lievissimo, che si nasconde tra mandorle e gelso. Questo rosso è indicato per la Cucina Coreana, a partire dalla carne marinata con salsa di soia, ma anche con il pesce è delizioso. 15% di alcol, maneggiare con cautela, una volta provato è impossibile smettere di berlo. Ottimo anche da abbinare a formaggi d’alpeggio come l’Asiago o il Beaufort oppure dei semplici shish kebab di agnello alla truca.
Santa Lusa, Albana
Il colore è fantastico, dorato, pieno, con riflessi che abbagliano. La consistenza è grassa, da addentare. Il naso è potente, caldo, molto ricco, come deve essere l’Albana: una burrasca di pesche gialle che grondano miele, albicocche sotto spirito, note minerali, un filo di maggiorana. All’assaggio è compatta, la sovramaturazione ha conferito spessore al vino, che alterna strati burrosi-caramellosi a ventate di sapidità. Un vino gioioso, con una spinta tannica che non si nasconde: molto calibrato tra parti dure e morbide, sicuramente con un buon potenziale di invecchiamento. Questa succosa Albana di Romagna merita una carbonara di mare o paella mista, ma sentitevi liberi di sperimentare con formaggi molto intensi come un Cheddar ben stagionato oppure un Camembert de Normandie.
Biagio Antico, Sangiovese di Romagna Superiore
Un Sangiovese profumatissimo e agile, da bere tutti i giorni con un rapporto qualità prezzo pazzesco. More, ciliegie sotto spirito, ma la qualità principale di questo Sangiovese è la freschezza, sempre in primo piano, leggera, a cui si possono abbinare un’infinità di piatti: vitello tonnato, roast beef, hamburger, filetto alla Wellington, cheeseburger.
Signore, Famoso
Molto nitido nei profumi floreali, sapido, con note di biancospino, magnolia e margherita, che si mescolano a buccia di limone e mela golden. Non mancano suggestioni minerali che conferiscono al vino una fitta consistenza attraverso cui si insinua un’acidità di tutto rispetto. Perfetto con tataki di tonno al sesamo, Pollo fritto al Limone e Zenzero, Involtini Thai di Gamberi, Fiori di Zucca fritti ripieni di Mozzarella e Acciughe, pollo al curry.
Per visitare la cantina, chiedere informazioni su prezzi e spedizioni o comprare i vini Ancarani di Ravenna, chiedere di Claudio.
email: [email protected]
Telefono: 335 5720690
Come raggiungere l’azienda vinicola Ancarani: via S. Biagio Antico 14, Faenza, Ravenna
Ettari: 15
Bottiglie: 35000
Enologo: Claudio Ancarani